VITE TALIN Barolo 2018
L’attitudine.
Dove l’uva risplende più intensamente del terroir. Un frutto, e ancora prima una pianta, che si distingue per sua stessa natura: foglie discontinue e irregolari, quindi più frastagliate ma anche ruvide e spesse; prima gli acini, e poi i grappoli, di dimensioni contenute e inferiori alla media, pruinosi e dal colore molto intenso.
Vite Talin, dell’annata 2018, conferma ancora una volta la sua attitudine, frutto di quell’attenta osservazione iniziata da Luciano nel 1987 e oggi una delle espressioni del Nebbiolo secondo la famiglia Sandrone.
La stagione vegetativa.
L’incipit del 2018 è stato segnato da una buona quantità di neve invernale e da piogge primaverili che hanno contribuito alla rigenerazione del terreno. La stessa umidità si è però protratta fino ad aprile, chiedendo così una grande attenzione e cura da parte dell’uomo. Ed è stata proprio la primavera, tradizionale ma generosa, a comprovare le caratteristiche di Vite Talin: capace di autoregolarsi.
Il viticoltore ha così seguito la pianta, settimana dopo settimana, per assistere ai naturali cambiamenti ed essere parte, ove necessario, delle evoluzioni fenologiche. Soprattutto alla luce di un inizio estate animata da acquazzoni occasionali che, ancora nel corso dell’anno, hanno reso il clima umido. Nel prendersi cura della pianta, è stata infatti fondamentale la gestione della parte verde, soprattutto in fase di maturazione.
Lo sviluppo del frutto è stato lento e graduale per tutta l’estate che, a partire dalla seconda settimana di luglio, si è distinta per il bel tempo, fondamentale per portare a compimento il viaggio dell’uva.
Un’annata, il 2018, quindi, che ha messo al centro l’uomo e che, nel caso di Vite Talin, ne ha evidenziato una delle sue specifiche: il sapersi regolare.
Punteggi per l´annata 2018
Doctor Wine 98 punti
Kerin O'Keefe 95 points
James Suckling 94 points
Vinous 96 points
Wine Advocate 96 points
Wine Enthusiast 95 points
Wine Spectator 96 points
Attraverso il tempo.
Ciò che identifica Vite Talin, fin dal rilascio della prima bottiglia nel 2013, si conferma ancora una volta. Lo è il suo colore intenso con i riconosciuti riflessi granati che, ora, dopo sei anni, ne sono il tratto distintivo.
Dietro a una nota leggermente speziata e un sentore di liquirizia nera, al naso spicca un aroma che incontra floreale e fruttato, fiori di tiglio, frutta piccola fresca, lamponi e ribes: un annuncio alla vivacità e freschezza che si raggiungerà in bocca. La stessa che identifica l’annata classica e fa immaginare ciò che sarà nel corso del tempo.
Il corpo è pieno, i tannini sono quasi perfettamente maturi e già ben polimerizzati, dando forma alla loro matrice mordente. In bocca si percepisce la natura, ampia e generosa, dell’annata: frutti scuri e speziati incorniciati da fiori rossi e un'acidità fresca e tonificante.
Vite Talin 2018: l’espressione del Nebbiolo che resiste.
È l’affinamento prolungato a domare Vite Talin, apprezzabile fin da ora ma destinato a esprimersi nel corso dei prossimi anni. Spavaldo, teso e voluminoso ma armonico, con un finale che si infiamma dal centro del palato per precisione di esecuzione. Un vino maturo e generoso: ancora una volta atto a evolvere.
Data di vendemmia: 18 ottobre
Vigneti nel comune di Barolo: Le Coste, Drucà e Rivassi
Gradazione alcolica: 14,5%
Miglior beva: 2026 – 2051