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Comunicati stampa

Le Coste di Monforte

pubblicato il 16.11.2021
UN NUOVO VIGNETO ENTRA A FAR PARTE DEL PATRIMONIO DELLA FAMIGLIA SANDRONE 


Si completerà così LE VIGNE: il Barolo di assemblaggio disegnato da Luciano Sandrone

 

BAROLO | Incontrarsi, scoprirsi e …

UN NUOVO VIGNETO ENTRA A FAR PARTE DEL PATRIMONIO DELLA FAMIGLIA SANDRONE 


Si completerà così LE VIGNE: il Barolo di assemblaggio disegnato da Luciano Sandrone

 

BAROLO | Incontrarsi, scoprirsi e piacersi. Per poi ritrovarsi e scegliersi. Così è stato per Luciano Sandrone con Le COSTE DI MONFORTE:
un vigneto e un’uva conosciuta più di vent’anni fa. Una storia di amicizia e di arte enoica che ha guidato la famiglia Sandrone, nel corso del 2021, ad acquistare l’appezzamento.

 

„Abbiamo incontrato Le Coste di Monforte e le sue espressioni enoiche nel corso dell’anno 2000, quando allora, il proprietario ci chiese di occuparci della vinificazione e dell’affinamento. Già all’epoca, notammo le peculiarità di quest’uva. Oggi siamo orgogliosi che Le Coste di Monforte faccia parte del nostro patrimonio e ci permetterà, con l’annata 2019, di completare il disegno di LE VIGNE. Si è trattato di un passaggio di testimone, sempre all’insegna dell’amicizia, con l’obiettivo di prendersi cura della vigna e mai di sfruttarla “, racconta Luciano Sandrone.

 

Le Coste di Monforte si caratterizza per essere abitato da viti sagge, portatrici di un grande patrimonio genetico. L’appezzamento, dall’estensione di 1.92 ettari, gode inoltre del perfetto equilibrio naturale tra esposizione e altimetria. Le vigne si trovano infatti a sud, sud-est e la quota altimetrica contribuisce al valore dell’uva. Seppur ai limiti della zona per la coltivazione del Nebbiolo, le viti de Le Coste di Monforte di Sandrone, localizzate a 410 metri sul livello del mare, le più alte di tutto il patrimonio della famiglia, sono contemporaneamente protette dal freddo e riparate dal caldo estivo. Pronte, quindi, a far fronte ad un clima sempre più imprevedibile.

 

Le Coste di Monforte a Monforte d’Alba, a partire dall’annata 2019, si aggiungerà quindi a Vignane a Barolo, Baudana a Serralunga d’Alba, Villero a Castiglione Falletto e Cerviano-Merli a Novello. Insieme daranno forma a LE VIGNE, il Barolo di assemblaggio della famiglia Sandrone. Un vino che, già nel nome, porta la scelta di Luciano: parlare dei singoli vigneti. L’assemblaggio infatti è espressione di ogni appezzamento che è vendemmiato, vinificato e affinato separatamente.

 

All’interno di LE VIGNE, Le Coste di Monforte potrà assicurare contestualmente potenza, forza e freschezza.

 

„Barolo LE VIGNE vuole parlare dell’intero territorio del Barolo, mettendo sempre al centro i vigneti. I cinque che, dall’annata 2019, lo andranno a costituire sono unici e differenti per esposizione, giacitura, patrimonio genetico e altimetria ma ognuno è peculiare per dare forma a LE VIGNE “, prosegue Luciano.

 

Estensione: 1,92 ettari

Esposizione: sud, sud-est

Altimetria: 410 metri slm

GPS: clicca qui

 

Contatto stampa:     Barbara Sandrone

                                  press@sandroneluciano.com

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pubblicato il 01.10.2019

L'UMILTÀ DI UN VITICOLTORE.
IL RISPETTO PER LA DIVERSITÀ.

 

Nasce Vite Talin, il nuovo Barolo della famiglia Sandrone in cui l'uva risplende più intensamente del territorio.


BAROLO – Sono stati …

L'UMILTÀ DI UN VITICOLTORE.
IL RISPETTO PER LA DIVERSITÀ.

 

Nasce Vite Talin, il nuovo Barolo della famiglia Sandrone in cui l'uva risplende più intensamente del territorio.


BAROLO – Sono stati necessari 25 anni di prove e valutazioni. Nel 2019, dopo sei anni di affinamento, viene rilasciata la prima annata di Barolo Vite Talin del 2013. Un vino nato e destinato ad essere così come era stato immaginato da Luciano.


Un connubio di entusiasmo, curiosità, umiltà e dedizione. La storia di Vite Talin è tutto questo racchiuso nell'intelletto di Luciano Sandrone, nel 1987 un ragazzo curioso e dalla grande voglia di fare, e nella fiducia di un anziano viticoltore, Natale Ronzana, detto Talin, disposto ad affidare la sua vigna, a Le Coste di Barolo, a Luciano.


Ed è proprio nell'appezzamento sopracitato che Luciano, lavorando tra i filari, nota una vite dai caratteri particolari: grappoli spargoli e piccoli, acini di dimensioni inferiori alla norma e dal colore blu scuro, assai pruinosi, vegetazione più contenuta, vigoria inferiore alle altre, foglie frastagliate e spesse. La pianta non viene sradicata ma, segnata ed osservata anno dopo anno: ad ogni stagione presenta i medesimi tratti.


Luciano avvia così una fase di sperimentazione: micro-vinificazioni confermano buon colore, tannino eccellente e alcol equilibrato. Tra la fine degli anni ottanta e l'inizio dei novanta, la pianta oggetto della curiosità di Luciano, attraverso la tecnica dell'innesto in campo, viene moltiplicata. Nell'arco di quattro anni, si può affermare che i tratti unici si ripetono in vigna. In cantina, il nuovo vino si presenta con una struttura superiore alla media. Contestualmente viene attivata una collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche, nella persona di Anna Schneider, ricercatrice presso il Centro per il Miglioramento Genetico della Vite.


Luciano Sandrone: "Questo vino esprime un percorso iniziato per custodire e proteggere ciò che Madre Natura ha comandato. Non poteva che essere Vite Talin: "vite", in onore di quella pianta così singolare e "Talin", per rendere omaggio a quell'anziano viticultore, che si è fidato di me, che ha creduto nella mia capacità di meravigliarmi. Ho accolto i frutti della terra, ho colto e coltivato un'opportunità. Il Nebbiolo: la mia vita"


Solo nel 2017, grazie alle analisi sul DNA, giunge la certezza: si tratta di una vite di Nebbiolo dai caratteri qualitativi molto elevati. Per quella pianta, dai tratti unici, e per quel futuro Barolo, il percorso, iniziato 25 anni prima, ora, appare nitido. L'annata 2013, già maturata per tre anni, prima in tonneaux e poi in gradi botti, prosegue il suo affinamento in bottiglia. Oggi, nel 2019, Vite Talin è finalmente pronto.


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VITE TALIN, nasce un Barolo.


Vinificato in tino di legno, maturato per due anni in tonneaux di rovere francese e poi per 12 mesi nelle grandi botti, affinato per tre anni in bottiglia; Vite Talin è un vino ricco, prezioso, adatto al lungo invecchiamento, dal colore granato intenso e impeccabile, dal profumo ampio e variegato, al momento profuso soprattutto di sentori fruttati e floreali, mentre quelli speziati sono appena accennati. Grande è la struttura, con una sostanziosa potenza, anche tannica, che ribadisce la grande propensione del vino alla longevità.


La stessa etichetta mostra le specifiche e le unicità di Vite Talin: un vino in cui l'uva risplende più intensamente del territorio.


• Barolo DOCG
• Nebbiolo 100%
• Completa diraspatura dell'uva
• Macerazione pre-fermentativa a caldo in condizioni anaerobiche
• Fermentazione con lieviti indigeni
• Fermentazione in tino di legno verticale della capacità di 50 ettolitri
• Venti - trentacinque giorni di macerazione totale, a seconda delle annate, eventualmente a cappello sommerso
• Prima svinatura, dopo la macerazione, con separazione del vino dalla vinaccia. Il primo viene poi travasato in acciaio per una settimana, così che le fecce si depositino
• Trasferimento in tonneaux (500 l) di rovere francese per la fermentazione malolattica. Qui, resterà per i   successivi due anni di invecchiamento
• Oltre il 50% dei tonneaux è nuovo, assecondando così la maggiore struttura tannica del vino
• Un anno di affinamento in botti di grandi dimensioni di rovere francese
• Imbottigliamento avviene solo dopo tre anni di legno
• Ulteriore affinamento in bottiglia di tre anni

 

SANDRONE – ESPERIENZA, RAGIONAMENTO E CUORE


50 e più vendemmie, oltre 40 anni di attività propria; 3 vitigni: Nebbiolo, Barbera e Dolcetto; 2 territori – Langa e Roero - che insieme raccontano 6 vini rossi, espressione di intuizioni, attente osservazioni e molti ragionamenti.


Da sempre la più grande aspirazione della cantina è scoprire le sfumature uniche che caratterizzano ogni vendemmia. Ciascuna raccolta ha infatti un'armonia propria, pronta per essere declinata nei vini, custodi di storie uniche.


"con tutta la mia esperienza sono arrivato qua"

pubblicato il 28.06.2018

40 ANNI SANDRONE


Barolo – dopo 50 e più vendemmie, Luciano Sandrone che ha iniziato a produrre i suoi vini nel garage di casa, celebra oggi il suo 40^ Anniversario da produttore di vino. Oggi come …

40 ANNI SANDRONE


Barolo – dopo 50 e più vendemmie, Luciano Sandrone che ha iniziato a produrre i suoi vini nel garage di casa, celebra oggi il suo 40^ Anniversario da produttore di vino. Oggi come allora la sua attenzione è dedicata pienamente ai tre vitigni autoctoni Nebbiolo, Barbera e Dolcetto coltivati in Langa e nel Roero - 2 regioni vinicole vicine, ma così distinte che da sempre sono nel suo cuore. I 5 vini rossi di Luciano Sandrone sono l'espressione della sua intuizione, attente osservazioni e continui ragionamenti. Il futuro è sereno per Luciano: i suoi nipoti Alessia, Stefano e Giacomo a piccoli passi faranno il loro ingresso in azienda preparandosi tutti insieme ad annunciare con orgoglio un audace progetto di Famiglia per il 2019.


L'obiettivo di Luciano è di andare oltre l'uniformità. Scoprire di ogni vendemmia le proprie sfumature ed esprimerle in ogni vino. Ogni vendemmia ha un'armonia propria ed ogni vino di Sandrone una storia a sé - "i vini fatti con il cuore si distinguono, perché raccontano". Fin dall'inizio del suo percorso, Luciano Sandrone ha avuto una chiara filosofia di qualità, da sempre pienamente condivisa con sua moglie Mariuccia, il fratello Luca e la figlia Barbara. Anno dopo anno questa filosofia è diventata il marchio di Famiglia.


Il tutto è iniziato nel garage di casa dove Luciano ha iniziato a vinificare i suoi primi vini. Oggi come allora i dettagli definiscono l'etica del suo lavoro, che senza eredità in famiglia sceglie comunque di tracciare un percorso ben chiaro. Innanzitutto, la scelta dei soli vitigni autoctoni nelle zone del Barolo e del Roero, che dalle due sponde del fiume Tanaro apportano le grandi differenze dettate dall'origine antica dei due territori e puntuali si riflettono nei caratteri dei vini prodotti dalle loro colline.


Nel 1977 Luciano acquista una prima parte dell'attuale vigneto a Cannubi - Boschis nella collina che è riconosciuta da tutti come la culla del Barolo. Nel 1978, insieme alla moglie Mariuccia, Luciano decide di dedicare la sua vita alla produzione del proprio vino. Nel 1981, un incontro fortuito a Verona in occasione della fiera di settore "Vinitaly" con un broker americano che cambiò la sua vita: acquistando tutte le 1.500 bottiglie che Luciano produsse del suo ormai leggendario 1978.


Iniziarono i primi successi, tali da indurre Luciano, nel 1985, a cambiare in maniera radicale la grafica delle etichette - ancora in uso oggi! Il nome SANDRONE in lettere dorate sullo sfondo cobalto del suo primo Barolo.
Questa coraggiosa impronta grafica ha annunciato la nascita della gamma completa dei suoi vini.
Le annate 1989 e 1990 hanno portato a Luciano grandi successi e i suoi vini ricevono l'attenzione da parte dei giornalisti di settore.


Dopo gli studi, sia il fratello Luca che la figlia Barbara si sono uniti a Luciano condividendo fin da subito la sconfinata passione di Luciano per la qualità e il massimo impegno in ogni dettaglio dividendosi le responsabilità di vigneto, cantina e relazioni con i partners.


Nel 1994, l'attuale collezione composta da 5 etichette si finalizza con la prima vendemmia del VALMAGGIORE. Un Nebbiolo ambizioso che nasce a Vezza d'Alba, nel Roero, dallo storico e impervio vigneto Valmaggiore. Si tratta di un Nebbiolo in purezza, elegante e aristocratico, come un signore di campagna.


Il 1999 costituisce un'altra pietra miliare per la Famiglia: il completamento della nuova cantina ai piedi della collina Cannubi, di riflesso al primo vigneto di proprietà Cannubi Boschis.


Il rispetto per la terra è un valore profondamente radicato in tutti i membri della famiglia Sandrone. Il vigneto riceve il massimo rispetto, specialmente per le sue qualità uniche e specifiche di ogni sito.


La più grande sfida della famiglia è la costante attenzione necessaria per creare anno dopo anno vini unici, ma altresì molto riconoscibili e identificativi. Gli sforzi costanti per raggiungere questo obiettivo fanno la differenza e la continua ricerca di qualità si protrae anche nel progetto "sibi et paucis", nato nel 1994.


Da allora la famiglia orgogliosamente si spoglia di una piccola parte dei vini a base Nebbiolo. Solo poche bottiglie di Cannubi Boschis, Le Vigne e Valmaggiore, alle quali viene dedicato un prolungato affinamento in una cantina appositamente costruita, risposano e si perfezionano in perfette condizioni di umidità e di temperatura. Il Valmaggiore matura 6 anni; i due vini Barolo 10 anni.


In questa specifica cantina storica, i vini hanno il privilegio di invecchiare a casa propria permettendo al tempo di approdare in altre forme.


Un sigillo apposto sull'etichetta identifica ciascuna di queste bottiglie predilette e il loro cammino unico – "sibi et paucis".


Il 2017 ha portato ALESTE, la continuità naturale del primo vino di Luciano. Una sensibile scelta di Luciano, che con coraggio e cuore rende omaggio alle giovani generazioni della Famiglia Sandrone dedicando il suo Barolo Cannubi Boschis ai i suoi nipoti ALEssia e STEfano, i figli di Barbara.


Oggi l'azienda Sandrone coltiva direttamente 27 ettari di vigneti tra le regioni della Langa e del Roero. Luciano guarda ai prossimi 40 anni con grande tranquillità sapendo che la sua filosofia viene pienamente condivisa e portata avanti dalle prossime generazioni preparandosi insieme ai progetti futuri. Nel 2019, infatti, Luciano insieme alla sua Famiglia accoglierà un supplementare ma straordinario Barolo alla loro attuale collezione.


 
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