- Dolcetto d'Alba DOC
- Dolcetto 100%
- Fermentazione spontanea
- Macerazione e fermentazione alcolica in tini aperti di acciaio
- Fermentazione malolattica e elevazione in contenitori di acciaio
- Affinamento in bottiglia per almeno 3 mesi
- Vigneti nei comuni di: Monforte d'Alba: Cascina Pe Mol e Castelletto
Novello: Ravera e Rocche di San Nicola
Barolo: Rivassi - Gradazione alcolica: 13%
- Tempo di beva consigliata: 2023 - 2026
Dolcetto d’Alba 2022
Piacevole semplicità
Note di degustazione
Il Dolcetto 2022 porta con sé gli elementi distintivi dell’annata, capace di mostrare la forza della vite.
Il vino, nel calice, appare rubino, compatto e dai riflessi violacei. Al naso spiccano gli aromi di prugna, mora, marasca e, sul finire, si percepiscono leggere note speziate.
In bocca l'entrata è dolce, avvolgente, si avverte un vigoroso volume sorretto da una trama di tannini maturi che danno la sensazione di compattezza e di grande struttura.
L'acidità è ben rapportata, tanto da far percepire una nota di freschezza. Conclude il percorso in bocca un finale appena ammandorlato.
Punteggi per l´annata 2022
Jeb Dunnuck 90 points
Andamento dell'annata 2022
Resistenza e resilienza. Sono queste le parole che racchiudono e identificano l’annata 2022.
Resistenza intesa come attitudine della vite che ha saputo sopravvivere ed esprimersi, dimostrandosi una pianta parsimoniosa e con un grande spirito di adattabilità.
Resiliente come, per natura, è la vite, capace di far fronte allo stress e alle avversità uscendone rafforzata.
La stagione 2022 ha avuto inizio con un autunno povero d’acqua.
Solo a inizio dicembre, si è svolta una prima abbondante nevicata che, grazie alle basse temperature, ha lasciato a lungo la neve tra i filari.
L’inverno è stato mite e asciutto, solo verso la fine, è stata registrata una temperatura inferiore rispetto alla media stagionale degli ultimi vent’anni.
Il germogliamento in primavera si è svolto in tempi normali, se comparati a quelli degli anni Ottanta. Durante le prime fasi è caduta molta acqua: in pochi giorni sono scesi 70-80 mm.
Dopo questo evento è iniziata una fase calda-asciutta, con il giorno successivo sempre più caldo del precedente, ma la pianta tornava a respirare con la notte e l’abbassarsi delle temperature. La tendenza è stata rispettata, per tutte le fasi fenologiche, fino alla vendemmia che si è svolta, di conseguenza, circa due settimane prima. Le uve sono giunte in cantina sane, alla vista con acini più piccoli rispetto alla media ma dal perfetto equilibrio acido.
Il ruolo dell’uomo è stato limitato quanto fondamentale: per cui sono stati pochi gli interventi contro le malattie. Ancora una volta sono l’esperienza e le competenze del viticultore a guidarlo nelle scelte, prima tra tutte, quella di non intervenire, come atto pensato e voluto.
La vendemmia si è svolta dal 22 agosto al 2 settembre.